venerdì 26 febbraio 2016

Il branco








Sono 
 un paio di mesi che non scrivo. Non perché non avessi niente da
 scrivere, ma perché non ne ho avuto il tempo e soprattutto mi è mancatala concentrazione.
Oggi però ho sentito l'urgenza di fermarmi per raccontarvi qualche altro episodi della mia famiglia a quattro zampe che, in periodi come questo, mi rende la vita più accettabile.
Nel pomeriggio è venuto a trovarci un collega di Francesco. Non era la sua prima volta, anzi, i miei cani lo hanno visto più volte,  tanto che l'accoglienza è stata delle migliori.
Mentre beveva il suo caffè i cani si sono sistemati sul divano, vicini a me. Poldo, però, con un occhio chiuso e l'altro aperto, ha iniziato a scodinzolare, mollemente adagiato sul pouf...
Il collega, sollecitato dalla reazione di Poldo,  gli si è avvicinato e ha iniziato a giocare con lui. Carezze, qualche schiaffetto bonario accettato di buon grado, una volta compreso che si trattava di un gioco.
Poldo, non avendo tantissima confidenza, ha avuto necessità di un momento prima di accettare le provocazioni al gioco.
Ma quell'attimo è  bastato agli altri cinque per capire che il loro fratellone poteva essere in pericolo o, per lo meno, a disagio!
Così all'improvviso, all'unisono, hanno iniziato ad abbaiare contro il collega di Francesco!
"Ehi tu! Lascia in pace il nostro fratellone! Non ti azzardare a toccarlo sai! Altrimenti te la devi vedere con noi..!"
Il loro atteggiamento ci ha fatto sorridere ed è stata occasione di riflessione sul nostro piccolo branco.
Loro sono un gruppo affiatato. Ogni giorno il loro legame si fa sempre più stretto.
Mentre scrivo sono incollati a me, sul divano.
Fuori piove.
Non amo la pioggia di notte, specialmente quando sono sola a casa. Mi mette addosso una sorta di inquietudine che mi si appiccica e non mi lascia stare.
Ma ci sono loro...incollati a me...per fortuna, il mio piccolo branco.
Poldo è ormai l'educatore ufficiale di Zac.
C'è voluto un po' di tempo, prima che si creasse affiatamento. Ma oggi posso dire che siamo molto oltre: il loro rapporto è fatto di rispetto reciproco, gioco, imitazione e un amore incondizionato.
Zac riproduce tutti gli atteggiamenti di Poldo e Poldo, ogni tanto, cede agli stimoli del giovane Zac, riproponendo le sue monellerie.
Stamattina, ad esempio, il ragazzone si è fatto trovare in flagranza di reato con l'imbottitura del cuscino, appena demolito, in bocca!
Fiero della sua attività, allungato sul divano con quintali di cotone in bocca, che ovviamente non mi voleva dare, l'ho dovuto convincere con un sonoro sculaccione, come si fa con i bambini, anche perché temevo ingoiasse tutto rischiando di stare male.
A quel punto mi ha guardato mugolando e incredulo, come se non si capacitasse della mia reazione: "Ma cosa ho fatto?" Deve aver pensato..."Non hai visto come sono diventato bravo anch'io a distruggere i cuscini! Me lo ha insegnato Zac!"
A parte i danni, non riesco a non sorridere. Non riesco a non amarli, ogni giorno un tantino di più...
Zac, intanto, cresce. Lui è un esserino che emana dolcezza.
Alla costante ricerca di coccole da parte mia e di Francesco. Quanto per i primi mesi lo ha temuto,  ora lo cerca per potersi abbandonare tra le sue braccia dove si sente protetto e amato a dismisura.
Li ho visti spesso perdersi negli occhi l'uno dell'altro...guardandosi con tenerezza. La paura è  dimenticata, così come il rifiuto.
Questo esserino molto spesso claudicante,  ha fatto breccia nel cuore di tutti noi.
E intendo proprio tutti!
Si è inserito perfettamente nel branco e trascorre il suo tempo  giocando con tutti. Poldo è la sua prima scelta e, quando lo ha sfinito a dovere, comincia l'inseguimento di Maccocca.
Anche Polly riceve le sue attenzioni: nelle rare uscite per fare i bisogni, Zac la segue per verificare che anche lei non abbia voglia di farsi una corsetta, con il risultato che la povera sventurata rientra di corsa dalla gattaiola, sempre diretta al controllo del divano e delle cucce.
I tentativi di gioco con Enea e con Cleo non hanno ancora sortito gli effetti sperati. Ma lui non demorde.
Non lo fermano ringhiate e tanto meno, atteggiamenti aggressivi da parte di Enea, a dire il vero, sempre meno credibili.
Insomma, con il passare del tempo, siamo ogni giorno di più il loro punto di riferimento, ma tra di loro costruiscono un legame sempre più indissolubile.
Polly, che continua a vivere in un mondo tutto suo, anche se non partecipa direttamente ai giochi, cerca il contatto non solo con me e Francesco, ma anche con loro.
Non ha più avuto alcun atteggiamento aggressivo nei confronti di nessuno. Anzi, soprattutto la notte, o nel pomeriggio durante il riposo,  invece di andare a dormire da sola nella cuccia o nella brandina, si cerca uno spazietto vicino ai fratelli.
Piccoli passi, ma cerco di vedere il lato positivo.
Oggi ha capito che nessuno di loro le prenderà il posto per dormire, le ruberá il mangime o la manderà via prendendola a pedate, come le è successo nel periodo in cui ha vissuto da randagia.
Ha scoperto, addirittura,  che può rubare croccantini dalle ciotole degli altri senza essere aggredita!
Piccoli passi...ma per lei sono grandi conquiste.
Lo leggo nei suoi occhi che, lentamente, diventano più sereni.
Il mio piccolo branco fa ogni giorno miracoli. Li fa quando ci fa sentire una famiglia e quando accoglie un nuovo membro facendolo sentire a casa.
Probabilmente non siamo i migliori educatori cinofili del mondo, ma certamente siamo molto orgogliosi di aver insegnato ai nostri cani l'accoglienza.