sabato 28 maggio 2016

Quarantasettesima stazione...

Mi preparavo ad assaporare questa giornata, che volevo vivere senza grandi programmi, andando a letto presto.
I cani ieri non avevano voglia di dormire, al contrario di me, così ho deciso di chiudere la gattaiola, per evitare che continuassero ad uscire e ad abbaiare alla luna!
Stamattina mi sono svegliata alle 6 e ho pensato di riaprire la gattaiola per farli uscire e poi, rimettermi a dormire un altro po'...
Non è stata una buona idea...eh no!
In un attimo é iniziata una cagnara spropositata, tanto che ho pensato stessero inseguendo la povera Maya, la gatta, e che la stessero facendo a pezzi! Esco di corsa in giardino e scopro che ce l'avevano con un povero riccio. Un grosso riccio che è riuscito ad infilarsi dietro la casetta attrezzi.
Sgrido tutti e li faccio rientrare a casa e chiudo nuovamente la gattaiola. Silenzio...
Bene...mi rimetto a dormire...
Apro gli occhi, sono le otto, decido di alzarmi.
Ricomincio la giornata come se nulla fosse...
Faccio uscire i cani e, tempo due secondi, riparte la cagnara! Mannaggia, il riccio è ancora lì ma, stavolta, non ha fatto in tempo a trovare riparo, così in sei gli stanno addosso cercando di morderlo, senza riuscirci per fortuna! 
Lui si finge morto..è una grossa palla di aculei adagiata su una catasta di assi di legno.
Io parto come don Chisciotte, armata di scopa, che maneggio come una micidiale lancia, tentando di tenere lontani i cani...che mi guardano increduli e coi musi sporchi di sangue! 
Oddio! Stanno uccidendo il riccio!
Ma no! Che stupida...lui si è chiuso a riccio...e li ferisce coi suoi aculei ad ogni tentativo di morsicarlo!
E adesso che li ho allontanati come lo prendo? Ho la scopa...ci vorrebbe una paletta! Mentre penso che se mi allontano ricominciano ad abbaiare,  arriva in mio aiuto Sancio Panza, che nel frattempo si è svegliato ed è corso armato, anche lui, di scopa!!!
Prende il riccio con le due scope, come se fosse un gustoso boccone di un ristorante cinese con le bacchette, e lo lascia andare nel terreno confinante,  lontano da ogni pericolo.
Il riccio è stato tratto in salvo...sospiro di sollievo..
E gemito di dolore...nella strenua difesa del riccio, un chiodo ferocissimo, si è conficcato nel mio tallone!
Ecco...così ha inzio il mio quarantasettesimo compleanno!!!
Mentre do da mangiare alla ciurma, iniziano ad arrivare i messaggi di auguri nella chat delirante dei pochi intimi che frequentiamo io  e Sancio Panza: li leggo mentre faccio colazione e scopro che lo scambio di messaggi è avvenuto in pseudo brasiliano...quindi i primi auguri sono diventati auguronji!!!
Ce la posso fare...la giornata è appena iniziata e io non ho fatto programmi,  eccetto un paio di commissioni in città. 
Inizio a leggere i numerosi messaggi di auguri ricevuti attraverso Facebook e poi, prima di iniziare a commuovermi troppo, mi preparo per uscire.
Sono pronta. Non prima di aver risposto ad una piacevolissima telefonata: è un'amica. Lei un paio di giorni fa ha subito un delicato intervento alla testa, ma ci teneva a sentirmi e io ho avuto il piacere di chiacchierare e scherzare con lei...lei è sempre la stessa, ride alle mie stupidaggini e io ne sono felice.
Ecco, adesso sono pronta per davvero! 
Usciamo e facciamo le commissioni previste.
Una delle fate madrine dei miei cani, una delle componenti la delirante chat di whatsapp,  ci invita a pranzo. Una cosa alla buona, con quelle belle atmosfere familiari che piacciono tanto a me...non prima di aver preso l'aperitivo in un bar equivoco dove non ci hanno offerto neanche uno stuzzichino, tanto che Sancio ha chiesto al barista un tramezzino "ignorante"...tanto per stare in tema col locale.
Dopo pranzo Sancio Panza mi propone una passeggiata a Castelsardo. Il tempo si è un po' rovinato, ma é una buona occasione per salutare un'altra cara amica e le mie due nipotine scodinzolanti, di cui una proveniente da Gonnos.
La chiamo ma non risponde. So che è a casa a quell'ora, così le facciamo una sorpresa. 
In realtà lei mi aspettava...era d'accordo con il cospiratore che mi ha accompagnato per tutto il giorno...e mi ha fatto trovare una torta buonissima con le fragole e i kiwi e una gustosissima crema chantilly.
Mi godo la sua compagnia e le feste di Schaz e Dhana e poi, via a casa.
I sei cacciatori di ricci non ci sono più...mi accolgono sei musi festanti, entrare attraverso il cancello di casa è veramente un'impresa: Poldo mi salta addosso, Zac mi segue su due zampe perché con le altre due si regge sul mio fondo schiena, stile trenino di capodanno,  Cleo, Enea e Maccocca abbaiano all'impazzata e Polly ci aspetta non curante sul divano, dentro casa.
Siamo tornati a casa.
Questa giornata senza programmi si è riempita di affetto, di attenzioni e di strade nuove per ritornare a casa. Nuovi percorsi ma che portano dove mi sento al sicuro, amata e protetta. Chi conta c'è sempre...
Ho un anno in più, capelli bianchi in più e questi odiosi chili in più che non mi abbandonano. Percorro nuove strade, da sola o in compagnia del mio Sancio Panza, che davanti alle mie lamentele sul doppio mento nelle foto, mi dice:"Ma no! Quelle sono fossette!" Suscitando una mia fragorosa risata e facendomi capire quanto poco importa se non assomiglio ad una modella di qualche rivista! Anche se...non gli avrebbe fatto schifo!
Però, un'altra delle fate madrine, oggi particolarmente brasileira, mi ha regalato la copertina di Vogue e uno dei migliori appelli in cui potessi sperare se fossi una randagia in cerca di adozione! 
Buona quarantasettesima stazione a me!

mercoledì 11 maggio 2016

Le magie dell'amore...gli occhi di un cucciolo.

Un anno fa, in una giornata di sole, poco prima di pranzo, hai varcato il cancello del giardino carico di doni preziosi. 
Non sapevamo ancora quanto ti sarebbero costati cari.
Eri stato abbandonato a soli sei mesi e non abbiamo non potuto innamorarci di te in un lampo. 
Hai fatto tutto in un lampo: hai imparato ad usare la gattaiola, a non sporcare in casa, a dormire sul divano e farti amare immensamente dal primo sguardo, perché tu non avevi tempo da perdere. Non avevi tempo...
A distanza di un anno, da giorni ho temuto l'arrivo di questo momento, perché sapevo che in ogni istante avrei rivisto il tuo musetto buffo e, la sua assenza, avrebbe fatto sgorgare le lacrime.
Sei giorni di te hanno lasciato il segno. 
Da quando hai messo le ali noi abbiamo aperto il nostro cuore e abbiamo sperimentato: abbiamo accolto Maya, due mesi, cagnetta abbandonata in un distributore di benzina, ora felicemente adottata da Lisa e Stefano. Poi abbiamo accolto "il piccoletto", abbandonato in un paese vicino, ora Milou, quattro mesi, uno spinone dolcissimo che ha trovato una casa piena di amore tra le braccia di Simona e del piccolo Jacopo. Infine abbiamo ospitato la piccola Gina di appena un mese, cucciola di mamma randagia, ora si chiama Marta e vive a Milano con Giorgia e Fabrizio e due sorelle umane che la viziano da morire!
Se non avessi seguito Francesco quella mattina di un anno fa, non avremmo capito quanto il nostro piccolo branco fosse accogliente e ci saremmo negati l'esperienza bellissima di accogliere delle creature sfortunate, per cambiare il loro destino e scrivere il lieto fine del loro affacciarsi alla vita.
Se non fossi entrato nei nostri cuori rubandoci tutto l'amore possibile,  oggi non avremmo il nostro piccolo Zac.
Quando sei volato via hai lasciato uno spazio vuoto e tanto disagio per quel vuoto che non si colmava.
Abbiamo avuto degli ospiti fantastici che abbiamo amato e di cui continuiamo a seguire i progressi. Le loro foto nelle famiglie che li ha accolti con amore e responsabilità sono una grande gioia e soddisfazione. Ma per un po' di tempo ci è mancato qualcosa...
Tu, piccolo Gigi, dolcissimo cucciolo magico, ci hai portato a scegliere un cucciolo tuo coetaneo che ha rischiato di rimanere in Rifugio. 
Di Zac non aveva chiesto nessuno...lui, probabilmente per merito tuo, stava aspettando noi. Nei suoi occhi i tuoi occhi, nel suo cuore il tuo cuore, nel suo respiro il tuo respiro amore mio.
Io so, dentro di me che ogni bacio per Zac è un bacio anche per te, cosi come ogni carezza. Ma so anche che quegli occhi profondi e dolcissimi che guardano me e Francesco,  sono anche un po' i tuoi occhi dolcissimo cucciolo magico.
In eredità conserviamo nel cuore tutto l'amore che ci hai fatto scoprire e chissà che ora, a distanza di un anno, tu sia entrato in un altro cancello, in un'altra casa e con quel tuo essere dolcissimo, hai stregato un'altra famiglia per donarle i tuoi doni preziosi.
Ciao mio cucciolo magico dispensatore di amore...viaggia nel mondo e rendilo migliore se puoi. Continua a fare le tue magie...e dal grande noce, sotto la tua bella pietra, veglia su di noi.
Forse..un giorno...saremo migliori!