martedì 23 agosto 2016

Intervista con il Poldo!


G. Vorrei ringraziarla signor Poldo, per averci concesso questa esclusiva!
P. Ringrazio Lei per avermi dato la possibilità di raccontare a tutti questa mia nuova esperienza inaspettata.
G. Iniziamo dal principio: Lei signor Poldo, è arrivato qui a marzo del 2014, quindi sono trascorsi più di due anni dal suo arrivo. Ci dica, Le era mai capitato di incontrare dei bambini? Vorrebbe raccontarci la Sua versione dei fatti? 
P. Certamente. Si è vero, sono arrivato qui più di due anni orsono...
Ho vissuto,  e vivo, serenamente insieme ai miei fratelli,  amato, accudito e curato nel corpo e nello spirito. Come immagino Lei sappia, ho da poco sconfitto la Leishmania e, per questo,  mi ritengo molto soddisfatto! 
Ma non avevo mai fatto l'esperienza che Le vado a raccontare: un giorno di questa estate i miei genitori decidono di ricevere a pranzo degli amici. In particolare, due di questi, hanno tre figli. Sono Alessio di otto anni e i gemelli Simone e Valerio di due anni e mezzo! 
Le lascio immaginare lo sconcerto mio e dei miei fratelli quando li abbiamo visti arrivare. Normalmente accogliamo le macchine che entrano in giardino con un abbaiare festante. Sa, ci siamo messi d'accordo da tempo, organizziamo un breve concerto di benvenuto a chiunque venga a trovarci e, Le dirò, ho visto che gradiscono tutti! Quel giorno, però,  abbiamo interrotto il concerto perché la situazione era troppo nuova per noi. Nel silenzio più assoluto questi che, poi ci hanno detto essere dei bambini, sono scesi dalla macchina piuttosto intimiditi. Polly, che oramai fa parte anche lei a tutti gli effetti del comitato accoglienza,  non sentendosi particolarmente a suo agio, ha deciso di battere in ritirata,  mentre Zac si è occupato di far feste a tutti gli adulti presenti. Io sono rimasto basito...mi sono seduto e son rimasto a guardare.
G. Poi cosa è successo? Ci racconti! 
P. Era ora di pranzo e,  in veranda,  era già  apparecchiato per ricevere gli ospiti.  Loro si sono accomodati e mentre Cleo, Enea e Maccocca gironzolavano intorno e sotto al tavolo, Polly si é ritirata in pianta stabile nelle cucce e Zac si è nascosto sotto il tavolo del soggiorno,  anche lui dentro casa. 
Io ero un po' perplesso ma, mi sono fatto coraggio e ho provato a dare un'annusatina di qua e di là.  Nel frattempo i bambini hanno imparato i nostri nomi e con molto coraggio e rispetto, guidati  dai loro genitori,  hanno iniziato ad accarezzarci.
Soprattutto i gemelli si divertivano a chiamarmi. Io, per non deluderli arrivavo subito e ne approfittavo per prendere qualche carezza in più dalla loro mamma,  sino a che Simone  ha urlato "La mamma è miaaaaa!" Non ho capito cosa intendesse...così ho continuato a prendere carezze il più possibile.  È sempre meglio far scorta ed essere previdenti per i periodi di magra...non si sa mai!
Durante la giornata i bimbi sono stati molto bravi...abbiamo guardato insieme i cartoni in  tv sul divano, dove Enea ha dato il meglio di se: uno dei gemelli ogni tanto gli dava un colpo in testa con un cucchiaino e lui, non ha mosso un muscolo. Lo ha lasciato fare incurante. 
Così quando l'altro ha deciso di mettermi attorno al collo la collana della madre, io non ho battuto ciglio! Ho visto la mamma guardarmi incredula perché sembravo una mummia tanto sono rimasto immobile! Ma non volevo essar da meno di Enea.
Cleo, dal canto suo, pur non amando affatto i bambini, si è lasciata accarezzare un paio di volte di buon grado, senza staccare la mano di netto a nessuno, anzi, sembrava gradire le attenzioni. Forse perché durante il pranzo, da sotto al tavolo, cioè nella sua postazione preferita, ha potuto raccogliere tutto ciò che è caduto ai bambini, espletando la sua funzione utilissima di "aspiracibo". Questo perché sa che se cade del cibo per terra potremmo avere un'invasione di formiche...e non sarebbe troppo bello!
In tutto questo tempo Polly è rimasta nella cuccia. Se guardata troppo intensamente dagli ospiti,  rivolgeva il suo sguardo verso il muro. Così era certa di non essere notata. 
Zac invece si è fatto cullare in un sonno ristoratore protetto dalle gambe del tavolo del soggiorno.  È uscito poche volte per qualche giretto di ispezione e per sgranchirsi le zampe insieme a me.
G. Poi cosa è successo? 
P. Guardi ho visto di tutto nella mia vita ma non credevo ai miei occhi quando ho visto i gemelli passare dalla gattaiola! All'inizio ero perplesso ma, vederli ridere soddisfatti, per essere riusciti a passare dalla nostra porticina mi ha dato quasi un senso di soddisfazione! 
Non le dico le risate quando hanno fatto di tutto per lavare i ciucci o le mani nella nostra bacinella dell'acqua! Non so perché ma la loro mamma aveva l'aria preoccupata...
L'episodio che più degli altri lascerà il segno nei miei ricordi è quando, nel pomeriggio,  i bimbi hanno voluto fare il riposino dentro le nostre cucce! Se avessi avuto le mani avrei applaudito sino a splellarmele!!!

G. In conclusione, che cosa pensa di questa vicenda? 
P. Credo di aver dato tutto me stesso.  Ho dato attenzione a tutti senza essere invadente.  Non sono  saltato addosso a nessuno perché i bambini non si spaventassero e mi sono fatto fare di tutto. So che Alessio,  il più grande, ha detto che sono il suo preferito tra tutti e sei, perché "li ordino tutti"... e questo per me è un gran complimento e motivo di orgoglio!
La mamma da allora mi guarda con occhi sempre più innamorati e, quando sono andati via tutti, ci ha abbracciati  commossa. 
Polly, due minuti dopo essere andati via i bambini,  ha iniziato a correre come una matta per tutto il giardino e ogni tanto,  si avvicinava alla mamma e al babbo girando la testa stile "esorcista" come suo solito, per farsi accarezzare, felice di sentirsi libera e a suo agio. Ha fatto capire chiaramente quanto si senta felice, serena e protetta.
Zac..una volta andati via gli ospiti ha iniziato le sue gare sfrenate con me e Maccocca. 
Insomma è tornato tutto alla normalità. 
È stata una bella esperienza. Oggi ho preso la mia prima medaglia d'oro olimpionica per il comportamento e l'equilibrio nell'affrontare nuove sfide.
G. Che dire. Ci sono venuti i brividi di commozione nel sentire il racconto di questa avventura!  Vorrei ringraziarLa a nome di tutti coloro che La seguono sia sul blog poldoeisuoifratelli.blogspot.com che sulla sua pagina Facebook e, speriamo,  di poter avere l'onore di sentirLa presto in una prossima intervista.
P. L'onore è tutto mio! Un bau a tutti...vi voglio bene!