martedì 11 aprile 2017

Clara e il softball

Aveva appena un anno quando è  venuta a dormire a casa mia per la prima volta. 
Ho sempre avuto a che fare con i bambini come educatrice Acr, quando ero molto più giovane, e addirittura catechista per la preparazione ai sacramenti  dei bimbi che seguivo, negli anni a venire. Ho fatto attività di gioco con i bambini dai 6 anni in su per anni...
Ma lei non era una bambina qualunque. 
Oltre ad essere piccolissima era la mia prima (e poi unica) nipote.
Crescendo, quella abitudine di passare delle notti a casa mia, si è talmente radicata che è diventata una tradizione. Veniva a dormire tutti i fine settimana in cui era possibile e, a volte, settimane intere durante le vacanze scolastiche.
Il nostro legame è cresciuto nel tempo consolidandosi. Lei era la figlia che non avevo, ma il fatto di essere sua zia, ha aggiunto complicità al nostro rapporto e ha creato un legame fortissimo.
Quando aveva sei anni sono arrivati a casa mia Cleo ed Enea (mentre nella sua, Trilly). Ha dovuto imparare a rapportarsi con loro, ma già da allora si capiva che avrebbe avuto una grande sensibilità nei confronti degli animali. Ma d'altronde non poteva che essere così tra tre cani, di cui uno suo, e una decina di gatti che le gironzolavano per casa.
Quando le chiedevo se avesse desiderato avere un cuginetto con cui giocare, mi diceva di no, altrimenti non avrei avuto tempo per lei.
Un carattere schivo. 
La sua timidezza l'ha spesso bloccata di fronte a chi non conosceva,  ma il carattere forte le ha consentito di superare questo grosso limite: l'ho vista imparare a suonare il violino ed esibirsi con naturalezza di fronte ai numerosi genitori, ospiti delle esibizioni dei loro bambini. 
Si è scoperta innamorata del pianoforte che ha studiato al conservatorio ottenendo numerose attestazioni di stima.
Si è sempre impegnata moltissimo in tutto ciò che ha fatto. 
Per combattere la timidezza, mia sorella l'ha spronata a praticare sport. Lei ha scelto il baseball dopo aver assistito ad allenamenti e prove effettuate nella sua scuola. 
Si è appassionata piano piano, mentre noi non ne capivamo niente!
Ne capivamo talmente poco che non ci siamo resi conto di quanto stesse diventando brava. 
Ha avuto la fortuna di trovare un allenatore che non solo ha preparato la squadra fisicamente,  ma è stato un ottimo motivatore. Con lui sono diventati coesi, sono diventati famiglia sportiva. E non solo, è stato capace di riconoscere le potenzialità di ciascuno. 
Ecco che così Clara, ha iniziato il suo durissimo percorso di preparazione al softball. 
Si, perché dopo una certa età non esistono le squadre miste di baseball,  dove aveva giocato sino a quel momento, c'è una separazione ed i ragazzi proseguono nelle serie superiori, mentre le ragazze continuano il loro percorso nel softball,  dove le regole e le impostazioni di gioco sono leggermente differtenti.
Ma la squadra dove avrebbe potuto giocare, era in serie A, perciò si trattava di arrivare a raggiungere determinati livelli per poter evere una possibilità di essere ammessi in quella categoria.
Così tutta la sua società,  dall'allenatore, ai dirigenti, a tutti i compagni di squadra, come una vera famiglia, si sono impegnati affinchè Clara potesse raggiungere il suo obiettivo. Non più solo suo, non solo un obiettivo individuale,  ma un arricchimento per tutti ed un traguardo da raggiungere insieme.
In questo mondo, dove si vede l' invidia e l'odio prevalere sui buoni sentimenti,  la Yellow Team ha dato a Clara e a tutti noi una bellissima lezione di vita e di correttezza nel prossimo. 
Tutti coesi nel raggiungimento del traguardo, oggi Clara ha potuto fare il suo esordio in serie A con la sua nuova squadra, la sua nuova famiglia,  la squadra del Nuoro Banco di Sardegna,  softball. 
Hanno perso ed hanno vinto insieme,  lottando come leonesse, ognuna esprimendo il proprio talento in campo, ognuno con i propri mezzi,
Noi abbiamo seguito le partite di esordio, in trasferta,  da una pagina internet che dava gli aggiornamenti in tempo reale senza, ovviamente capire granché  di ciò che succedesse in campo, ma tenendo d'occhio quel risultato che cambiava di minuto in minuto a sfavore o a favore del Nuoro softball,  un patema d'animo continuo come se seguissimo la finale del campionato del mondo!
Un pezzo grande di cuore che cresce e che spiega le sue bellissime ali di farfalla verso la sua vita.
Con la sua pacatezza e presenza di spirito oltre ad amarla noi, la amano i miei cani e se ne innamorano anche gli ospiti pelosi che ogni tanto albergano a casa nostra.

Il suo allenatore , promuovendo il baseball ed il softball nelle scuole elementari,  ha raccontato di lei, del suo impegno, dei suoi lunghi capelli neri raccolti in una coda durante le partite ed è diventata subito esempio da seguire: una bimba di 8 anni ha chiesto ai genitori di poter assistere ad un allenamento e di  conoscere Clara, alla quale ha stretto tremante la mano, sopraffatta dall'emozione. Una giovane eroina, per lei, da cui prendere ispirazione per una vita fatta di impegno, ma spero, ricca di soddisfazioni.
Lei è la nostra prima ed unica nipote. Abbiamo un rapporto fatto di rispetto e complicità. 
Io so che ci saremo sempre per lei, ma so anche che noi potremo contare su di lei, come una vera famiglia perché questo è quello che ha imparato dai suoi genitori e dalla società sportiva che la sta aiutando a prepararsi alla vita.
Buona vita Clara, da me che ti amo come se fossi mia figlia, con l'augurio che tanti giovani possano  vedere in te un esempio positivo da imitare.