Qualche giorno fa' il cucciolo che abbiamo tenuto in
stallo per quasi un mese, ha raggiunto la sua nuova famiglia.
È
necessario, però, fare un passo indietro per rivivere ogni
istante di questa vicenda che, non solo ci ha colpito profondamente a livello
emotivo,ma ci ha anche insegnato veramente tanto.
Ai primi di settembre vengo contattata da una
volontaria della mia città, la stessa che aveva affidato alle nostre cure la
piccola Maya, in seguito felicemente adottata, che mi chiede la disponibilità
ad ospitare un cucciolo di quattro mesi abbandonato al proprio destino.
In quei giorni pioveva ed il cucciolo non aveva
trovato,nonostante varie segnalazioni,
alcun tipo di sistemazione, né provvisoria né definitiva...se non uno stallo da
parte di una ragazza che, però, sarebbe
stata disponibile non prima di una settimana. Così decidiamo di accoglierlo
noi, consapevoli che il nostro piccolo branco non avrebbe che potuto giovare a
quella giovane vita così impaurita dalle avversità a cui stava andando incontro.
Vengo contattata dalla volontaria a cui è stato
segnalato e che gli sta portando da mangiare ma non lo può tenere al riparo. Le
dico che lo possiamo tenere noi ma che, ovviamente il cagnetto deve essere
opportunamente vaccinato, dato che la presenza di altri sei cani potrebbe non
essere salutare per il cucciolo, e viceversa! Dopo alcuni momenti di
perplessità per questa mia richiesta, la
volontaria si vede costretta a portarlo dal veterinario perché altrimenti il
cucciolo rischia di rimanere sotto la pioggia.
In realtà, scoprirò soltanto dopo che il cucciolo è
stato spostato e rinchiuso in un garage, da dove si dispera e piange...
È un sabato sera, piuttosto grigio dalla pioggia che
ci ha accompagnato in questi giorni, e il cucciolo viene portato a casa nostra
dove, dopo pochi minuti, viene coinvolto dal piccolo Zac in mille giochi
irrefrenabili!
Mi lasciano un sacco di croccantini per cuccioli,
una pipetta di antiparassitario e una compressa da dare al piccolo per
sverminarlo....
Nei giorni successivi non ricevo né chiamate né
messaggi per sapere come stia il cucciolo, ma non mi metto molti problemi:
invio di mia iniziativa foto e aggiornamenti costanti sul piccoletto, così come
mi preoccupo di farlo conoscere sulla pagina Facebook dei miei cani, affinchè
chi già segue le nostre storie, possa conoscere la sua e magari possa darci una
mano a trovargli una casa al più presto.
Il cucciolo è adorabile: carattere mite, si è
integrato perfettamente nel nostro branco, acquisendo in pochissimo tempo tutte
le regole della casa. L'unica nostra preoccupazione era il suo stato di salute:
avevamo notato che si stancava con troppa facilità per essere un cucciolo di
quattro mesi, tanto da pensare che ci potesse essere qualcosa che non andasse
nel suo stato di salute.
Dopo giorni che non arrivava nessun tipo di
richiesta di adozione, ci è stata chiesta la disponibilità a ricevere alcune
persone interessate a conoscerlo e a proseguire lo stallo. E noi, ovviamente
non ci siamo tirati indietro, facendo presente alla volontaria le nostre
perplessità sulla salute del cucciolo, e che ritenevamo più opportuna
un'adozione in Sardegna, per non
sottoporre il piccolo a stress inutili. Ovviamente avremmo capito e fatto buon
viso a cattivo gioco, se le richieste di adozione fossero arrivate
esclusivamente da fuori regione.
Così riceviamo due visite, una delle quali ci
colpisce molto favorevolmente e ci premuriamo di farlo sapere alla
volontaria che prontamente organizza un
colloquio di pre affido a casa della signora, dove vado anche io e, dove ho la
possibilità di confermare tutte le sensazioni positive del primo incontro,
avvenuto con me e Francesco.
Rientrando a casa la volontaria, nonostante mi
avesse appena confermato anche una sua sensazione positiva, mi dice che quasi
sicuramente il piccolo andrà fuori regione, e che la decisione definitiva non è
la sua in quanto lei fa parte di un'associazione. A casa ci aspetta Francesco
che a questa notizia è contrariato quanto me. Alla richiesta di motivazioni ci
dice che, qualora dovesse andar male l'adozione, il cucciolo verrebbe preso in carico dalla volontaria locale che,
a quel punto, si dovrebbe occupare di trovare un'altra sistemazione, altrimenti, rimanendo qui e non andando bene
l'adozione loro, come associazione, non saprebbero assolutamente dove metterlo.
Così ci proponiamo immediatamente come "ultima spiaggia"
assicurandole che se ci fossero stati problemi, lo avremo ripreso con estremo
piacere.
Certi che questo li avrebbe fatti desistere dal
volerlo a tutti i costi far viaggiare, attendiamo la loro decisione.
Il mattino seguente sollecito una risposta: il cane
andrà fuori! La signora non ha le capacità e le giuste caratteristiche per
adottare un cane..."tu vuoi che rimanga solo per egoismo"...mi sento
dire. Così continuo a chiedere motivazioni plausibili, non quelle che mi
dice la volontaria, che appaiono
alquanto lacunose e, soprattutto menzognere!
Inizio ad agitarmi, perché più chiedo lumi e più si
cerca di buttare fumo negli occhi e la situazione mi sembra sempre meno chiara.
Così, con Francesco che seguiva la conversazione, decidiamo di "tagliare la testa al
toro" e ci offriamo di tenere noi il piccolo che, dopo dieci giorni, si è perfettamente integrato ed è piuttosto
sereno.
La volontaria mi dice che va bene...ma che mi deve fare
il pre affido...e poi il post affido...
Non voglio commentare queste assurdità, perché di assurdità si tratta!!!
Sembrava che la situazione si fosse risolta e,
soprattutto, preoccupati dallo stato di spossatezza del piccoletto, dato che ne eravamo ormai responsabili
"in toto", iniziamo a chiamare la nostra veterinaria per fissare un
appuntamento.
Nel pomeriggio ho iniziato a ricevere varie
telefonate da persone sconosciute e non, sollecitate dalla volontaria: perché
io non voglio più dare il cane!
All'educatrice cinofila che, a titolo gratuito, si
occupa delle adozioni e dei pre affidi della fantomatica associazione (di cui
ancora nessuno mi ha saputo dire il nome), spiego le nostre ragioni e lei, che
si è occupata del pre affido fuori regione, si dimostra disponibile ad un
colloquio con la signora e a rivedere la scelta di mandare il cagnetto fuori.
Non sto a raccontarvi le altre telefonate ricevute
perché, se le persone che mi hanno chiamato non mi avessero conosciuto,
avrebbero potuto pensare, da quello che riferiva la volontaria, che io fossi
una pazza furiosa che una mattina si sveglia ed inizia ad accumulare cani a
casa sua per chissà quale scopo!!!!!
Successivamente mi richiama la volontaria per
fissare questo nuovo appuntamento di pre affido con la signora precedentemente
scartata.
Ho fatto due domande durante la conversazione
telefonica: la prima era "ma come si chiama l'associazione per cui fai
volontariato?"domanda caduta nel vuoto...la seconda è stata "ma come
mai se ieri avete accettato che lo tenessimo noi, avete deciso di rivedere il
colloquio di pre affido della signora già scartata." Non so quale tasto io abbia premuto, ma a quel punto la volontaria ha perso il lume della ragione e,
urlando, a rischio di sentirsi male, ha iniziato ad inveire dicendomi che non
decidevo io chi poteva tenere il cane, ma solo lei lo poteva stabilire, e che
lei stava andando a denunciarmi ai Carabinieri perché aveva il suo libretto
sanitario....
Non sono riuscita a dirle che è il microchip che
stabilisce la proprietà del cane, cosa di cui mi è stato affidato sprovvisto, e
che proprio questa mancanza le avrebbe potuto portare guai. Come associazione
avrebbe dovuto sapere che il cane sarebbe dovuto essere microchippato, visitato
e vaccinato, prima di essere affidato anche solo temporaneamente!
Ma tutte queste cose non gliele ho potute dire...mi
aveva già chiuso il telefono...
Volevo parlare nuovamente con l'educatrice
cinofila...ma non ne ho avuto il tempo. Da lì a poco è arrivata la volontaria
in delegazione con altre due che, con fare poco garbato e senza preavviso, si sono presentate a casa nostra per prendere
il cane!
Le minacce di denuncia sono continuate anche lì.
Abbiamo fatto presente che non avevano alcun diritto dato che non avevano fatto
microchippare il piccolo.
Ci hanno dato ragione.
Abbiamo chiesto chi fossero e ci è stato risposto
che noi non dovevamo sapere niente di loro! Ma dietro nostre insistenze hanno
dato il nome di un'associazione che notoriamente non fa volontariato in questo
modo....
Dopo una conversazione infarcita di parecchie bugie,
che ci hanno convinto sempre più della correttezza della nostra decisione di
tutelare a tutti i costi il cucciolo, siamo rientrati in casa....ed è stata una
serata ed una notte lunghissima...
Mi hanno chiamato alcune volontarie che hanno capito
chiaramente che chi aveva trovato il cagnetto non stava agendo nel rispetto
delle normative e, tanto meno, della semplice logica di tutela del piccolo.
Ho parlato nuovamente con l'educatrice cinofila che
non è riuscita a capacitarsi di tutta questa situazione.
Infine, mi ha chiamato
la signora a cui è stato fatto il pre affido, fuori regione.
Ha voluto a tutti i costi capire cosa stesse
succedendo perché da parecchi giorni aveva firmato il modulo di adozione e
aspettava soltanto che il cane partisse con il primo passaggio disponibile, da
lì a qualche giorno!
A quel punto abbiamo capito cosa stava succedendo: i
pre affidi gestiti dalle volontarie in maniera superficiale, nonostante
l'educatrice cinofila avesse dato disposizioni chiare in merito, hanno portato
alla decisione di far partire il cane.
Ma anziché smettere di fare colloqui,
spiegando che il cane aveva già trovato un'ottima sistemazione, hanno continuato a fissare appuntamenti.
Così, per motivare un diniego nei confronti
della signora che era venuta a casa nostra, hanno preferito definirla persona
non idonea, quindi escludendola definitivamente da qualsiasi altra possibile adozione!!
La situazione stava diventando sempre più intricata.
Lo stallo di un cucciolo era ufficialmente diventato
un incubo: per noi, terrorizzati che il piccoletto potesse finire in una brutta
situazione, per la futura adottante
perché, nonostante avesse fatto tutto
come previsto dalle regole comuni, si vedeva negata la possibilità di avere il
cagnetto di cui si era innamorata!
E tutti, sia noi che lei, abbiamo costantemente
pensato che dietro tutte queste bugie, minacce e poca chiarezza, ci fossero interessi economici...
Dopo una notte insonne io e Francesco abbiamo
deciso, prima di tutto, di occuparci personalmente dell'adozione del piccolo. I
rapporti per tutte le decisioni, sarebbero stati diretti, tra noi e la futura
adottante che sarebbe stata costantemente aggiornata su tutto, sino al momento
della partenza.
Il giorno successivo è stato portato dalla nostra
veterinaria per effettuare tutti i prelievi
e all'anagrafe canina per inoculargli il microchip.
Dagli esami fatti sono risultati sospette Herlichia
e Rickettia...ecco che quindi sono stati confermati i nostri dubbi.
Abbiamo
iniziato la cura e informato la futura adottante...
Nel cuore rimane tanta amarezza. Se le volontarie
avessero agito con coscienza e secondo la legge, avrebbero scoperto subito i
problemi di salute del cucciolo e avrebbero potuto iniziare le cure
tempestivamente.
Se avessero parlato con noi, che lo tenevamo in stallo, con
maggiore trasparenza, intanto avrebbero avuto molte informazioni sul cane, cosa
che non avevano, e non si sarebbero mai create situazioni sgradevoli così come
è successo..
Se si lavorasse di concerto ed in maniera
intelligente, tutti noi nel nostro piccolo potremmo fare qualcosa.
Noi abbiamo
scelto di adottare dal canile e di offrire la nostra collaborazione, quando è
possibile, tenendo in stallo un cucciolo in attesa di adozione.
Ma se persone che si definiscono
"volontarie" operano in questo modo, il loro cattivo operato inficia
quello di numerose Volontarie (con la v
maiuscola) che operano nel pieno rispetto dei piccoli che salvano, delle leggi
e delle persone con cui collaborano, siano essi adottanti piuttosto che
stallanti.
Oggi il piccoletto non è più nella nostra casa,
protetto da queste mura, scaldato dal nostro amore e tutelato dalla nostra
coscienza. Ora il compito di vegliare sulla sua sicurezza e sulla sua salute è
di una famiglia meravigliosa che ha già avuto cani e che oggi, consapevolmente,
ha deciso di far crescere il proprio bambino di sei anni con il supporto, la
compagnia, la gioia di un cagnetto.
E hanno scelto proprio lui!
Oggi so che la nostra è stata la decisione giusta.
Tutti i passaggi di questa vicenda, a momenti molto dolorosa, sono stati
necessari.
Ogni decisione presa la riprenderemmo un'altra volta, nella stessa
situazione!
Oggi, quando la mattina apro la porta del soggiorno
e i miei sei meravigliosi cani mi vengono incontro per salutarmi,
istintivamente cerco il suo sguardo e il suo scodinzolio...e mi manca...
Piccoletto, ora hai un nome ed una famiglia tutta
tua ed attenzioni, amore e cure solo ed esclusivamente per te. Non le dovrai
dividere con nessun altro. Ma ricordati che nel profondo del nostro cuore per
questo piccolo istante della tua vita sei stato tutto nostro, come la piccola
Maya prima di te, e per noi sarai sempre il nostro adorabile piccoletto.
Il nostro augurio è poterti vedere crescere sereno,
sapendo che il cane che un giorno diventerai, sarà anche un po' merito nostro,
in particolare di Zac che ti ha accolto come un fratello più piccolo da
coinvolgere nei suoi giochi, di Poldo che ha controllato ogni istante che non
correste pericoli, di Maccocca che ti ha consentito di inseguirla e di giocare
con lei, e anche di quei burberi di Enea e di Cleo che alla fine hanno
contribuito alla tua socializzazione!
Auguri dolce piccoletto...buona vita