lunedì 17 febbraio 2020

Cleo e la vecchiaia

Quando a luglio è morto Enea, mi chiedevo quali sarebbero state le tue reazioni. 
Avete vissuto insieme tutta la vita: quando è arrivato a casa Enea aveva un mese e tu appena nove.
Siamo stati soli, noi tre, per qualche anno e voi due eravate inseparabili. 
Quando la famiglia si è allargata vi siete adattati ai nuovi arrivi anche se tu eri, inizialmente,  restia ad accettare altri cani e, soprattutto,  ad accettare che Enea potesse divertirsi,  giocare,  correre con altri al di fuori di te.
A marzo compirai 14 anni, tutti vissuti in salute, amata, in compagnia in particolare di Poldo che, nel tempo, ha saputo scalfire la tua scorza, diventando il tuo punto di riferimento. 
Oggi non senti più bene e questo per noi è un vantaggio perché non abbia più ad ogni mosca che vola!
Non vedi più, ma questo non ti ha spaventato: continui a muoverti come se conoscessi a memoria tutti i percorsi,  sia dentro casa che in giardino.  Ogni tanto ti intrappoli tra le sedie o concludi i tuoi tragitti dando testate ai mobili, ma questo non ti scoraggia.
Oramai ti chiamiamo "trauma" e ti guardiamo con ansia per capire dove vuoi andare e se è  il caso di aiutarti.
Ma tu sei una forza: mai un lamento,  nessuno scoraggiamento  o paura. Ti vedo fare lunghe passeggiate in giardino,  con la flemma dei vecchi, quasi avessi le mani incrociate dietro la schiena,  chissà,  magari alla ricerca di qualche cantiere da osservare per passare il tempo.
Quando sei stanca rientri a casa alla ricerca di una cuccia libera dove ti addormenti per ore e dove, ogni tanto, controlliamo il tuo respiro. 
Oggi ti si contano le ossa, eppure non ti manca l'appetito.  Il tuo passo è lento eppure non ti manca la voglia di giocare  perché ogni tanto ci provi ancora. 
La notte ti metto il panno per tenerti pulita e tu non hai dato alcun segno di fastidio.  Mi avvicino a te, ti accarezzo e tu ti giri per agevolarmi il compito  e poi ti rimetti a dormire serena, godendoti le ultime carezze della sera.
La vecchiaia ti sta consumando e ti sta portando via lentamente. 
Ti vedo serena e forte come sempre anche se il tuo corpicino è sempre più fragile. 
Il tempo che scorre lento, forse, è il tuo regalo per me affinché io mi abitui all'idea della tua assenza. 
Sei stata il mio primo amore, la porta che mi ha fatto entrare nel mondo dei cani.
Sei il mio primo amore, a cui ho promesso protezione, cure e rispetto,  sempre.
Oggi per te spero che la serenità ti accompagni sino al tuo ultimo respiro  e sappi, mia piccola Cleo, che io ci sarò sino a quel momento. 
Da quell'attimo in poi vivrai nel vento,  insieme ad Enea, vivrai nel mio cuore, nei miei ricordi ed in tutti i miei pensieri. 
E oggi, che sei ancora qui, vicino a me che respiri lentamente al caldo, nella tua cuccia, voglio ringraziarti  per tutto ciò che mi hai insegnato e per la fiducia che hai riposto in me, sempre.