sabato 21 marzo 2020

La primavera e gli addii

Ieri è iniziata la primavera: nuova vita, i fiori che sbocciano,  le api che si nutrono di nuova linfa vitale in questo momento storico così particolare dove, un virus maledetto, da un lato si porta via vite e dall'altro ci costringe  a fare i conti con la natura,  che si riprende i suoi spazi. 
In campagna regna un silenzio quasi inquietante,  se non fosse spezzato dal cinguettio degli uccelli,  dallo starnazzare delle oche del vicino e dal ronzio dei tanti insetti che corteggiano i fiori appena sbocciati. 
Tutto profuma di erba fresca. Tutto si rinnova.
La vita prosegue il suo corso.
Mi sono preparata per tempo a dire "addio".
Ho immaginato,  ho focalizzato,  ho tentato di fissare nella mente i tanti ricordi.
Dopo 14 anni insieme ho dovuto dire "addio".
Cleo era il mio primo cane.
Come si fa a dire "addio"?
Lei è stata la finestra su un mondo a me sconosciuto. Con pazienza e grande risolutezza mi ha accompagnato per mano, passo dopo passo,  a scoprire gioie e dolori del suo mondo. 
Un esserino minuscolo col carattere di un leone.
Nella mia testa si accavallano i ricordi: i primi giorni insieme,  gli anni a farci compagnia quando eravamo solo noi tre, io, lei ed Enea. I grandi cambiamenti quando Francesco  è entrato a far parte del nostro quotidiano. 
14 anni insieme,  5.110 fotogrammi per ogni giorno vissuto con lei.
In questi lunghi anni è stata sempre un passo indietro: Enea, tra i due, era il più debole.  Ha sempre avuto problemi di salute ed era pieno di fobie e fragilità. Per questo le attenzioni maggiori le ha ottenute lui e Cleo è rimasta lì accanto,  spesso a prendere solo le briciole.
Oggi mi accorgo di quanto sia stata paziente con me e quanto, la sua indipendenza,  mi abbia aiutato ad affrontare tutti i problemi di Enea. Lei era lì,  sempre accanto, capace di adattarsi alle nuove situazioni. Supporto fondamentale alle mie fragilità e a quelle di Enea.
Ha dato molto più di quanto abbia chiesto. 
Negli anni l'ho vista costruire un legame speciale con Poldo. 
Lei è diventata la sua ombra. Era buffo vedere Poldo in giardino impegnato nei suoi giretti e lei, dietro, che marciava come un soldatino,  attenta a tutto ciò che lui scopriva.
Faceva chilometri,  instancabile anche in questi ultimi anni in cui la vecchiaia le aveva portato via un po' di elasticità alle zampine, continuava a camminare per ore. Se non fosse stata un cane, l'avrei immaginata col cappello,  la pipa e le mani intrecciate dietro la schiena,  intenta a godersi l'aria profumata della campagna.
Ha continuato a camminare anche quando ha perso completamente la vista. La vedevo da lontano percorrere tutto il perimetro del giardino,  con calma ma senza tentennamenti.  Senza timore. 
Anche quando trovava un ostacolo non l'ho mai vista perdersi d'animo  o disperarsi. Ritentava senza sosta per poi riprendere il suo cammino. 
Nonostante il legame speciale con Poldo,  quando a luglio Enea ci ha lasciato, si deve essere spezzato qualcosa in lei. Il suo passo è diventato più lento, i suoi occhi hanno iniziato a vedere sempre meno e, nonostante non abbia mai smesso di mangiare, il suo corpo ha iniziato a perdere peso. 
Era il segnale che dovevo iniziare a prepararmi a dirle "addio".
Ma come si fa a dire "addio "?
Anche stavolta mi ha preso per mano e mi ha aiutato. 
Ha ceduto un po' della sua indipendenza per farsi coccolare di più. Ha accettato che le mettessi il panno e che glielo cambiassi costantemente perché rimanesse pulita, senza mai dare segni di disagio.  Anzi, mi ha aiutato ogni volta. Ero incredula. 
L'ho accarezzata in questi ultimi mesi, sino a consumarla.
Lei non amava le smancerie, ma ha ceduto e si è fatta prendere in braccio di continuo. 
Ha riposato sul mio cuore e su quello di Francesco,  abbandonandosi serenamente. 
Ancora una volta ha dato più di quello che ha preso.
Ci ha accompagnato al giorno dell'addio concedendoci di amarla e coccolarla sino all'ultimo istante. 
Si è spenta nel primo giorno di primavera,  dopo aver trascorso la notte con lei. Si è spenta solo dopo aver detto "addio " a chi l'ha amata: prima che iniziasse la quarantena che ha chiuso in casa ciascuno di noi, l'hanno salutata tutte le persone fondamentali della nostra famiglia. Mia sorella,  per la quale lei stravedeva. Da piccola al solo sentire la sua voce si emozionava tantissimo. Mia nipote con la quale è cresciuta. Aveva 4 mesi quando Clara aveva appena 6 anni. Le fate madrine che l'hanno amata nel rispetto della sua indipendenza. 
Nel primo giorno di primavera mi ha concesso un ultimo video della sua ultima passeggiata per annusare l'erba appena tagliata  e riscaldarsi al primo sole del mattino. 
Poi si è fatta prendere in braccio  per poter iniziare il suo lungo riposo.
Il sole si è nascosto dietro le nuvole ed è arrivato il vento...
Enea era lì ad accompagnarci in questo dolce addio.
Ora sotto il grande noce, che piano piano si riempie di foglie e di vita, riposi anche tu, in compagnia del nostro amore e del tuo compagno di vita. Vivi nei nostri ricordi,  negli aneddoti che ci raccontiamo,  nelle foto che guardiamo.
Ora siamo noi a fare un passo indietro per mettere meglio a fuoco tutto ciò che ci hai insegnato. 
Grazie Cleo.

2 commenti:

  1. Meravigliosi e commoventi racconti di vMeravigliosi e commoventi racconti di vita vissuta insieme ai suoi amati amici pelosi..un', occasione imperdibile di accostarsi ad un mondo che ancora tanti non conoscono, con delicatezza e dolcezza,per capire quanta generosità e bellezza hanno da donare queste creature che Dio ha voluto donarci.. Giuliana sa toccare con delicatezza e sensibilità corde profonde dell' ' anima..
    ita vissuta insieme ai suoi amati amici pelosi..un', occasione imperdibile di accostarsi ad un mondo che ancora tanti non conoscono, con delicatezza e dolcezza,per capire quanta generosità e bellezza hanno da donare queste creature che Dio ha voluto donarci.. Giuliana sa toccare con delicatezza e sensibilità corde profonde dell' ' anima..

    RispondiElimina