martedì 5 maggio 2015

La fragilità

 
 
 
Il 25 aprile è iniziato il nostro percorso di accoglienza ed inserimento di Polly nella nostra famiglia.
Io e Francesco con i nostri quattro cani- in ordine di età, Cleo, Enea, Maccocca e Poldo (ed infine Maya la gatta)- abbiamo costruito nel tempo un buon equilibrio, fatto di rispetto delle regole e degli spazi e di un enorme amore incondizionato in entrambe le direzioni.
Abbiamo pensato che la mitezza del carattere di Polly, mai e poi mai, avrebbe potuto scalfire l'equilibrio costruito con così tanta pazienza ed in così lungo tempo.
Ma non avevamo fatto i conti con la fragilità...
Si...la fragilità di Polly...
Finita in rifugio circa tre anni fa, perché la sua presenza così discreta nella piazza del paese, era comunque scomoda per qualcuno, per fortuna ha potuto vivere serenamente costruendo a poco a poco i suoi legami.
Probabilmente sono proprio questi legami la causa della sua grande fragilità.
Nel tempo questi si sono necessariamente spezzati: il suo primo compagno di vita si è ammalato e gli altri hanno trovato una famiglia amorevole.
E lei?
Lei è rimasta lì, in rifugio, sola...
In realtà c'erano circa 190 altri possibili compagni di vita che le avrebbero potuto colmare il vuoto che sentiva crescerle dentro, ma la paura (forse) di una nuova perdita l'ha portata a rifiutare ogni contatto, sia con i suoi simili che con gli esseri umani, con i quali ha, solo per necessità, accettato un timido approccio.
Nell'ultimo anno lei si è lentamente chiusa in se stessa, dimostrando scarsissimo interesse verso il mondo nel quale stava comunque vivendo.
Il 25 aprile di quest'anno, giorno del suo riscatto, l'abbiamo portata a casa con noi.
Volevamo farle riaprire il suo cuore all'amore e alla vita. Speravamo che incontrando Poldo, il suo ultimo compagno di box, a cui era legatissima, potesse aiutarla a sorridere nuovamente alla vita...
Ma queste, probabilmente, sono cose che accadono solo tra noi bipedi.
Tutti noi ci siamo fatti l'idea che incontrandosi, Poldo e Polly, avrebbero fatto salti di gioia. Abbiamo immaginato cuoricini uscire dai loro occhi e li abbiamo sognati che, camminando affiancati, si raccontavano le novità di quest'ultimo anno vissuto separati.
Poldo magari le avrebbe dato una pacca sulla spalla in segno di incoraggiamento: "Amica mia, ora sei a casa! Stai tranquilla, qui ti troverai bene perché sono tutti simpatici e molto bravi!"
Chi di voi, sapendo dell'adozione di Polly, e conoscendo la sua storia, non ha immaginato o sognato queste cose?
La realtà è stata un po' meno romantica...
L'accoglienza da parte dei nostri cani, a mio parere, è stata strepitosa.
Maschi e femmine, Poldo compreso, l'hanno accolta e accompagnata a conoscere il suo nuovo territorio.
Non un abbaio, né un segnale di disagio da parte loro. Siamo stati veramente orgogliosi di questa accoglienza...anche perché vuol dire che abbiamo lavorato bene con i nostri cani, che riescono ad aprirsi alla conoscenza dei loro simili, senza contrasti.
L'inizio ha fatto ben sperare.
Polly è rimasta un po' in disparte, ma era più che comprensibile...Era tutto nuovo...troppo nuovo per lei, che in fondo ha conosciuto solo la vita del rifugio!
Francesco le ha fatto scoprire il divano e lei si è lasciata andare.
Per la prima volta nella sua vita ha assaporato l'abbraccio morbido e caldo di un divano in una casa, e per giunta, a fianco a Francesco e me che l'abbiamo riempita di carezze.
Anche i fratelli non hanno smesso un attimo di avvicinarsi a lei con curiosità ma senza nessun accenno di aggressività...e questo era cosa buona...
Piccoli passi ogni giorno alla scoperta della casa, del giardino, di come si entra ed esce dalla gattaiola (Poldo ci ha impiegato cinque minuti...Polly cinque giorni!).
Ma quel divano..."quel divano io non lo mollo più", avrà pensato!
"E se mi alzo e sto troppo a lungo lontana dal divano, non è che poi non mi fanno più salire? E poi, ci sono quei piccoletti di Cleo ed Enea, i vecchietti di casa, che sono sempre incollati alla mamma! Devo fare qualcosa...occupano tutto lo spazio sul divano ed io sto scomoda!"
"Mi sa che gli faccio vedere i denti...vediamo se funziona!"
E una volta...e due volte..."ma questo Enea è troppo insistente nel voler salire! Ora lo sistemo io!"
E' così che Polly tira fuori unghie e denti, soprattutto denti, per difendere il "suo" divano, simbolo del suo riscatto e della sua libertà, tanto agognata, oramai persa anche nei suoi sogni più ottimistici...
Polly aggredisce Enea solo perché si è avvicinato troppo al divano...e lo fa non una, ma ben due volte...terrorizzando il povero Enea, che già teme la sua ombra, figuriamoci dopo che si è visto i denti di Polly sul collo!
In realtà non lo ha neanche scalfito...ma sicuramente gli ha comunicato chiaramente che lui, su quel divano, non è assolutamente gradito.
Enea sta dormendo nella sua cuccia anche quando sul divano ci sono seduta io!
Con Cleo, la dolce Polly, non ha avuto bisogno di usare le maniere forti: è bastato ringhiarle a distanza, per farle capire che non ci doveva pensare neanche lontanamente ad avvicinarsi a me e, tantomeno, a salire sul divano...
Intanto Polly non ha ancora deciso cosa fare.
Trascorre la maggior parte del tempo a piantonare il divano.
Ogni tanto esce per cercare carezze ed attenzioni, e, talvolta, accenna timidamente qualche inseguimento con Poldo, ma sempre di breve durata.
Ieri ho fatto cadere accidentalmente del cibo da un piatto, in cucina, (loro avevano appena finito di mangiare quindi avevano tutti la pancia piena), l'ho raccolto e dopo pochi secondi è arrivata Cleo per leccare i residui dal pavimento, e a seguire, tutti gli altri: non sono riuscita a comprendere la dinamica, ma Polly non voleva Cleo vicino, così ha deciso di darle una bella lezione prendendola per il collo.
Considerato che Cleo pesa 5 chili e Polly almeno 4 volte di più, stavolta ho seriamente temuto per la sua incolumità!
In realtà si è ferita solamente sotto il muso, perché ritengo che Polly non volesse veramente farle del male. Se avesse voluto, così come con Enea, non avrebbe avuto nessuna difficoltà, data la differenza di peso e di dimensioni.
Polly ha voluto definire il suo territorio, così come il suo ruolo.
E qui torniamo alla sua fragilità...
Si perché è tutta lì, secondo me, la chiave di questa vicenda, che inaspettatamente si sta facendo più complessa del previsto.
Polly sta scoprendo un mondo tutto nuovo, fatto di comodità, attenzioni, coccole, libertà, giochi e compagnia.
"Ma se tutto questo fosse solo l'illusione di pochi giorni e gli altri quadrupedi mi impedissero di godere di questo benessere?"
Noi la guardiamo negli occhi e vediamo solo tanta fragilità.
Ieri notte, dopo aver aggredito Cleo, era un'anima in pena...continuava a cercarla mentre lei tremava terrorizzata, e cercava di annusarla...Se avesse potuto le avrebbe chiesto scusa, ma essendo un cane, non sa come si fa...
Ecco perché abbiamo preferito far dormire Cleo con noi, questa notte, per darle il tempo di chiedere scusa... a modo suo...
Era confusa ieri notte e molto spaesata...
Polly trasmette, con quegli occhi quasi trasparenti, una profonda malinconia. E' come se questa tristezza si fosse incancrenita nel più profondo del suo cuore e non sapesse come cacciarla via!
E' come se il suo organismo avesse accumulato tossine per un anno e non riuscisse a smaltirle...
Quei suoi occhi urlano richieste di amore ed esprimono profondo disagio.
Quei suoi occhi, il suo atteggiamento nei confronti di questa sua nuova vita, ci sta facendo capire quanta sofferenza ha dovuto patire.
Polly ha bisogno di tempo per eliminare tutte le tossine che affliggono il suo cuore...
Polly ha bisogno di infinita pazienza per correggere i suoi atteggiamenti aggressivi...
Polly avrebbe avuto bisogno di una casa tanto tempo fa...ecco perché bisogna svuotare i canili, ecco perché è fondamentale sterilizzare per evitare gli abbandoni delle cucciolate indesiderate, perché non è contronatura sterilizzare, anzi, è un gesto di profondo rispetto verso creature viventi che senza una casa vanno solo incontro a sofferenza quando non alla morte.
 
 
 

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