venerdì 17 aprile 2015

I miracoli dell'amore




Quando è comparsa Maya nella nostra proprietà, Francesco non era molto ben disposto all'idea di tenerla.
Pur avendo avuto gatti da bambino, i cani lo hanno sempre appassionato di più.
Forse è un problema di interazione. In pratica lui si sente più a suo agio con i cani che, in genere, lo adorano.
Rientrata la gatta dai due mesi di convalescenza alla Lida, c'è voluto un po' perché si potesse fidare di tutti e due.
Ma la sua presenza ha provocato delle reazioni di Francesco del tutto inaspettate: è capitato, ad esempio, che rispondesse al mio richiamo e non al suo, provocando in lui un moto di stizza da portarlo ad andarsene via quasi offeso! Ho trovato la cosa esilarante per uno che non voleva assolutamente vedere gatti circolare neanche in giardino!!
In seguito a questo fatto gli ho suggerito di darmi il cambio ogni tanto quando le porto da mangiare, per far capire alla povera gattina impaurita, che anche lui è uno di famiglia. Così, ho visto Francesco portare le ciotoline di pappa a Maya e trattenersi per farle le coccole e familiarizzare con lei.
Potrebbe sembrare stia raccontando delle cose banali e magari lo sono anche...
In realtà, per me, sono gesti nuovi che mi emozionano e mi commuovono perché, se pur profondamente innamorato dei nostri cani, Francesco non si è mai occupato dei loro pasti...mentre per Maya si...
Maya è così piccola e indifesa...ma così coraggiosa! Lei è una piccola leonessa, una piccola tigre che vive nella sua piccola casetta, con le copertine, il tetto e la protezione, che le ho fatto io, contro la pioggia e il vento che batte spesso questa zona.
Forse questa sua forza, in un corpicino così piccolo, ha fatto breccia nel suo cuore più di quanto potesse immaginare, tanto da conquistarlo e da cercare di avere con lei un legame speciale...
Lei lo ha ripagato di ogni suo sforzo e, dopo aver fatto passi da gigante con me, ora anche le braccia di Francesco sono, per Maya, un porto sicuro, dove potersi addormentare dopo aver mangiato la sua pappa, e ronfare beatamente senza più alcuna preoccupazione.

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