martedì 28 luglio 2015

Charlie



Oggi sono andata in visita al rifugio del mio cuore, quello che ha dato i natali, si fa per dire, a buona parte della mia famiglia a quattro zampe. 

Non ero sola. Ho accompagnato mia sorella. 
Qualche mese fa era riuscita a mantenere la promessa fatta al suo vecchio Fly. Adottandolo da un canile sardo all'età di dieci anni, malato di leishmaniosi e cardiopatico, lo aveva portato a casa e gli aveva promesso di amarlo sino all'ultimo istante della sua esistenza. 
Poi gli aveva giurato solennemente che lo avrebbe accompagnato nel suo ultimo viaggio riempiendolo di baci e carezze. 
Fly se n'è andato tra le sue braccia.  Amato e lavato dalle lacrime della mamma che gli ha regalato la dignità perduta con l'abbandono. Ribattezzato a nuova forma, quella di angelo.
Così Fly ha lasciato un posto vacante. E come non dare un'opportunità di riscatto anche ad un altro cagnolino anziano? Tra l'altro,  la compagna di questi ultimi anni di Fly, Trilly, anche lei una gentile signorina anzianotta, è rimasta sola....
Così ho chiamato Caterina,  la responsabile del rifugio del mio cuore: "Cate non è che per caso ti avanza un anzianotto bisognoso di coccole da far conoscere ad una signorina attempata, ma molto tranquilla e ad una madre che ha amore da regalare a fiumi?"
Dopo un breve consulto e un incrocio di sguardi su uno schermo di un PC (l'amore può scaturire anche da un alito di vento...) mia sorella ha scelto Charlie. 
Lui è la matricola numero 1 del rifugio. Il primo cane salvato dal randagismo. Viveva da un po' in una piazza del paese, ma una brutta infezione ad un occhio ha reso necessario l'intervento delle volontarie per poterlo curare. Così nel 2007 è entrato in rifugio. La prima anima salvata dall'amore, dalle cure e dalla dedizione di Caterina,  dalla figlia Valeria e da tutte le tate che a turno hanno votato la loro vita perché queste creature possano vivere una vita dignitosa. 
Ma uno dei compiti più difficili è quello di trovar loro una famiglia.  È l'impegno principale per tutte loro, non meno importante di dar loro da mangiare o curarli quando sono malati.  Trovare una famiglia per ciascuno di loro è l'obiettivo principale di ogni giornata trascorsa al rifugio, dalle 6,30 del mattino sino alle 19 di sera di tutti i giorni dell'anno, feste incluse.
Ma per il piccolo Charlie,  che allora aveva circa un anno, non ci sono state richieste. Lui ha vissute le sue giornate, una dopo l'altra,  di questi otto lunghi anni, insieme alla sua compagna di box Claretta e agli altri compagni del rifugio. Un cagnetto mite, socievole e bisognoso di amore. Con lo sguardo sereno, profondo, pronto a riversare tutto l'amore di cui ha pieno il cuore.
Stamattina,  quando siamo arrivate al rifugio, è bastato sentire urlare il suo nome, che è arrivato scodinzolante e, direi, sorridente. Si è fatto prendere in braccio e accarezzare come se conoscesse mia sorella da sempre. Ha ricambiato le carezze con tantissimi baci e gli occhi languidi dell'età.  
Non sono mancate le lacrime, al momento dei saluti.
In quei momenti nell'aria del rifugio si sprigionano emozioni contrastanti fatte di gioia, per il successo di un'adozione che va a buon fine, di nostalgia che ti assale, ricordando ogni istante trascorso a rendere felici creature come Charlie,  preoccupazione per il suo futuro che, dopo otto anni di routin, deve ricominciare da capo, creando nuovi legami in una casa che non conosce con persone e compagni che non conosce...
Poi ci si fa coraggio e Caterina ti stringe forte tra le lacrime e tu, in questo caso mia sorella, vai via con in braccio un prezioso fardello, da amare e proteggere a costo della propria vita.
Abbiamo viaggiato per due ore alla volta di una nuova vita per Charlie e per mia sorella...
Arrivato a casa dopo un viaggio sereno, ha annusato la sua nuova compagna Trilly, ma si riserva la facoltà di approfondire la conoscenza di quella dolce creatura tutta bianca, morbida e vaporosa.
Ha conosciuto la sorella quindicenne, umana, da cui si è fatto accarezzare serenamente.  Poi si è messo in posa per le foto di rito da inviare a Caterina,  per rassicurarla che va tutto bene, sfoderando il migliore sorriso per la macchina fotografica!  " Cate, io non sto capendo più niente,  ma dalla prima impressione sembrano tutte brave persone! Ti farò sapere come mi troverò in questa nuova vita...ma sta serena per me e sii felice, perché questa nuova mamma mi ha promesso cose bellissime...e vorrei darle fiducia!"
Poi ha deciso di essere l'ombra di quella nuova mamma che trasmette amore e dolcezza da ogni sguardo e da ogni sorriso...il resto si vedrà! 
Buona nuova vita Charlie.  Ben venuto nella nostra famiglia delizioso nipotino...qui ti aspettano tanti cugini per nuove avventure!

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