giovedì 16 luglio 2015

Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi



“Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi”. Così recita una meravigliosa canzone.
Vorrei prestare i miei occhi per vedere ciò che vedono e hanno visto.
Cleo giovanissima che mette alla luce i suoi cuccioli e li cresce con un amore inimmaginabile. Enea che entra nel ruolo di padre solo quando Cleo glielo consente e, solo allora, dà il meglio di se.
Vorrei poter fissare con i miei occhi e poterlo trasmettere come un proiettore su un grande schermo, tutti i miei dolcissimi risvegli con Cleo ed Enea.
Noi tre ci facevamo compagnia. Ci facevamo coraggio in questa vita, dove mi sentivo così sola e sbagliata. Loro sono stati la mia roccia, il mio appiglio dolcissimo. Vorrei potervi far vedere i loro musetti assonnati, il loro stiracchiarsi lento nel salutare il giorno… Ogni mattina mi hanno svegliato con i loro abbracci.
Vorrei cancellare dai miei occhi, invece, l’immagine della loro paura, provata per colpa di persone insensibili che li vedevano come un pericolo e un disturbo. Erano ancora due cuccioli e, ogni volta che uscivano in terrazzo, qualcuno buttava giù acqua.
Per lungo tempo Enea è uscito in quel terrazzo guardando in alto con occhi spaventati, aspettandosi il peggio.
Vorrei, invece, avvolgere il nastro, per poi riavviarlo lentamente e rivivere la scoperta della vita in campagna. Le prime lunghe corse nei campi. Niente guinzagli, niente pettorine, niente ostacoli…solo la libertà.
Cleo che si siede per la prima volta sulla nuda terra e non in un pavimento o esclusivamente su un divano o un letto. Ci ha messo mesi…e quel momento avrei voluto che i miei occhi potessero scattare una foto a imperitura memoria.
I primi approcci con Maccocca, lei spirito libero di campagna e loro, due ordinati e disciplinati cagnolini di città. Lei si rotolava ovunque trovasse fango, loro non si sporcavano neanche quando pioveva a dirotto!!
Poi finalmente nella nostra casa.
Mai più soli.
Una vera famiglia. Io e Francesco e loro tre, Cleo, Enea e Maccocca.
Vorrei fissare, come se fosse un marchio a fuoco, il primo incontro con Poldo. Francesco che mi dice “Ma hai visto quanto è bello quel cane?”
Vorrei potervi far vedere dentro gli occhi di Poldo quando ci guarda negli occhi.
Pupille contro pupille. Un tuffo nel suo sguardo limpido dove leggi tante di quelle emozioni da farti venire i brividi.
Io non riesco con nessuna foto a farvi vedere ciò che vedo…magari quando scatto, quel magico momento che ha catturato la mia attenzione, è già svanito e lui sta correndo per una nuova avventura.
Vorrei farvi rivivere come in un film, tutti i momenti, tutte le piccole variazioni del suo carattere. Vorrei farvi leggere nel suo cuore come lui fa leggere a noi.
Avrei voluto che i miei occhi fossero una cinepresa tutte le volte in cui ha reso migliori i suoi compagni di vita, Cleo, Enea e Maccocca. Ognuno di loro ha avuto un dono da lui…noi compresi…
Vorrei farvi vedere il suo entusiasmo.
Vorrei farvi vedere i numerosi tentativi per far giocare Polly.
Vorrei che vedeste Polly che ci guarda come se l’avessimo fatta rinascere…ma in realtà è lei che ci ha fatto rinascere...un’altra volta.
Vorrei farvi perdere negli occhi del cucciolo magico e farvi vivere, solo per un istante,  nel favoloso mondo in cui ha legato il nostro cuore al suo…per sempre…
Vorrei farvi rapire dagli occhi di Zac.
Hanno quell’espressione tra l’imbronciato e la paura dell’ignoto. Non sembrano gli occhi di un cucciolo. Tu sai che ha solo sei, sette mesi circa, ma quando lo guardi nel profondo degli occhi, sprofondi in una vita lunghissima e non sai come sia possibile.
“Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi”.
Per godere di ogni attimo di cui godiamo noi.
Vorrei poter raccogliere sotto forma di pozione ognuno dei momenti vissuti con i nostri cani e, magari, poterla regalare,  come si regala un profumo.
Appena svegli, una doccia rinfrescante e due gocce di momenti magici per rendere la giornata veramente speciale.
Oggi hai bisogno di sentirti più amato? Due sole gocce della pozione speciale e la giornata cambia colore.
Se solo si potesse “spremere” tutto il bene che abbiamo ricevuto da loro, lo si potrebbe bere, la mattina, al posto dell’acqua col limone. Con effetti positivi, che non avrei difficoltà a garantire al cento per cento!
Vi darei gli occhi miei per vedere il magico mondo del Rifugio Amici degli Animali. Vi darei le mie emozioni per perdervi ogni voltà in una bolla di amore puro. E’ nell’aria. Lo si respira. Lo si tocca. Te lo senti addosso e ti rimane appiccicato come un vestito bagnato dalla pioggia, che vorresti non si asciugasse più.
E quando si asciuga devi ritornare in quel magico mondo…e non puoi fare a meno di portarti via qualcuno da quei box pieni di cani amatissimi, perchè quell’amore te lo vuoi portare a casa,  per tenerlo tutto per te…


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