Quando
è arrivato il piccolo Gigi, sporco, affamato e scodinzolante, ha dovuto
mangiare nella ciotola della gatta.
Il
giorno dopo, quindi, andando alla clinica veterinaria per i controlli e per
farlo microcippare, gli abbiamo comprato una ciotola tutta per lui.
Ecco…con
la sua ciotolina…è entrato ufficialmente a far parte della nostra famiglia.
L’epilogo,
poi, non è stato certo dei migliori.
Ma
tutto ha un suo perché…
Gigi,
il nostro dolcissimo cucciolo magico, ci ha lasciato ma, andando via, è rimasta
nell’aria una strana sensazione che ci ha accompagnato per giorni.
L’abbiamo
provata sia io che Francesco ma senza che nessuno dei due avesse il coraggio di
parlarne.
Uno
strano languore continuava a farci sentire a disagio.
Gigi
era andato via e qui a casa mancava qualcosa…
Istintivamente
continuavo a leggere offerte di adozione di cuccioli di tutti i generi e, in
tutti, sembrava di vedere il cucciolo magico.
Senza
dir niente ho fatto una visita virtuale sul sito del mio rifugio del cuore,
quello che ha portato nella nostra casa sia Poldo che Polly, e mi sono
concentrata sui cuccioli.
Maschietti
della stessa età di Gigi…non riuscivo a cercare altro…
Eccolo
lì! Bellissimo! Con due occhioni da cerbiatto e un’espressione tristissima!
Zac!
La
sua storia spiegava il perché: trovato a tre mesi sul ciglio di una strada,
pelle e ossa, con una zampina penzoloni per via della frattura del femore,
continuava a vomitare ossicini.
A
tre mesi subire un simile trauma e sopravvivere non può che lasciarti un’enorme
ferita nell’animo.
Ma
il piccolo Zac ha avuto una grande fortuna nell’essere soccorso dalle
volontarie del rifugio Amici degli Animali di Gonnosfanadiga.
La
loro presenza e le loro cure sono la garanzia di avere ritrovato la Vita. E l’ho
scritto con la maiuscola perché quella nel loro rifugio è comunque una vita
dignitosa, piena di amore, attenzioni, cure e tantissimo rispetto per queste
creature dimenticate da tutti, nonostante rimanga comunque un Rifugio e non una
casa, come fa notare sempre Caterina, la responsabile.
Zac
era lì in quelle foto che mi fissava coi suoi occhietti profondi e le sue
lunghe orecchie.
L’ho
fatto vedere a Francesco e non c’è certo stato bisogno di spiegargli perché gli
stavo mostrando le foto del piccolo Zac.
Il
languore lo sentivamo tutti e due ma nessuno dei due aveva il coraggio di
esprimerlo a parole.
Così,
senza affrettare troppo i tempi, per essere sicuri di non fare una scelta troppo
di pancia, ho iniziato a chiedere informazioni a Caterina.
Zac
è un cucciolo meraviglioso, dal carattere mite. Si è ripreso completamente dall’intervento
subito per ridurre la frattura del femore, ma gli è rimasta una leggera zoppia.
Zac
non ha ricevuto nessuna richiesta di adozione.
Zac
sembra destinato a trascorrere la sua vita in Rifugio.
Intanto,
mentre io e Francesco iniziamo a metabolizzare tutte queste informazioni, del
tutto casualmente, ci è venuto istintivo offrirci per lo stallo della piccola
Maya, una cagnetta di un mese e mezzo, abbandonata nella nostra città.
La
sorellina aveva trovato immediatamente una famiglia adottiva, lei, invece per
un momento non ha avuto richieste.
Così
ci siamo detti: teniamola noi per un po’ e diamo una mano a trovarle una
famiglia. D'altronde
una cucciola così bella e piccola non poteva non trovare una in tempi
brevi! La piccola Maya
entra nella nostra famiglia come un vulcano e, nel frattempo
ha avuto una meravigliosa richiesta di adozione, andata a buon fine.
E
noi, intanto, ci siamo preparati psicologicamente ad accogliere il piccolo Zac…
Gigi
ci ha lasciato quella sensazione di languore fastidiosa, tanto da doverla
colmare, e Maya ci ha messo alla prova per farci capire che un sesto cane,
nella nostra famiglia, ci sarebbe stato, non bene, benissimo!! Tra l’altro ci
avanzava una ciotola!!!
Per
un giorno e mezzo Zac ha incontrato anche Maya e vi lascio solo immaginare
quale film sia passato nelle nostre menti malate, vedendoli correre insieme all’impazzata,
con la complicità di Poldo e degli altri membri della famiglia a quattro zampe.
Ora
Zac, il cucciolo dagli occhi di cerbiatto, che non aveva avuto alcuna richiesta
di adozione, è a casa nostra: è il nostro sesto “figlio”, il piccolo di casa.
Timido
da far paura.
Terrorizzato
da qualsiasi cosa, in particolare dalle figure maschili.
Chissà
quanto ci vorrà prima che possa capire che Francesco non potrà mai fargli del
male…
E’
stato accettato subito dai fratelli e dalle sorelle pelose, ma rimane
guardingo.
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coccole e carezze…ma è guardingo…
Il
nostro “figlio piccolo” ora è sotto flebo di amore da parte di tutti noi.
Speriamo
che la cura con tutto questo amore sparato direttamente in vena faccia effetto subito, perché
noi lo amiamo già da impazzire!
Amoreeeeee!...che tenerezza infinita ripensare al piccolo Gigi e quale gioia conoscere e riconoscere Zac :-) ...bravi voi ... :-*
RispondiEliminaGrazie Ila 😘
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